lunedì 9 dicembre 2013

Il mercato nero delle birre pt.2

Ne avevo parlato già qualche mesa fa’ sul fenomeno del “mercato nero delle birre” e devo dire che la personale battaglia del birrificio americano The Alchemist continua e si arricchisce di un nuovo capitolo;



Il Department of Liquor Control dello stato americano del Vermont ha infatti arrestato e multato la ventottenne tale Stephanie Hoffman per aver cercato di vendere sulla piattaforma Craiglist, cinque casse di birra Heady Topper IPA, ovvero 120 lattine in tutto, al prezzo di $ 825 dollari, quando facendo due calcoli il prezzo di vendita è di 3 dollari a lattina per un totale di $ 360 dollari. Cosa avrà spinto la ragazza a operare un così alto rincaro sul prezzo della Heady Topper IPA ?¿ Sicuramente il boom che sta avendo la birra artigianale negli Stati Uniti con la conseguente rivalutazione di birrifici fino a qualche tempo fa sconosciuti e che si trovano ora nel “centro del ciclone” di questo boom, o moda, che dir si voglia. Basti pensare senza allontanarci troppo che il birrificio The Alchemist, ha visto, negli ultimi due anni la produzione passare da 30 a 180 barili a settimana, e poco tempo fa’ ha dovuto chiudere le porte del piccolo Brewpub che avevano aperto nel birrificio dopo le continue lamentele dei vicini per il numero sempre maggiore di visitatori che esso attirava, con le conseguenti ripercussioni su viabilità, ordine pubblico e decoro urbano. 



Per tornare ad un evento che ci riguarda più da vicino e che sempre riguarda il “mercato nero delle birre”, come riporta il quotidiano inglese Morning Advertiser, il mese scorso sono state rubate nella cittadina di Leeds, 20 casse dell’italiana L' Equilibrista del birrificio Birra del Borgo, 10 casse di Tipo Pils e altre birre tra cui la Zona Cesarini del birrificio Toccalmatto; gli inquirenti credono che il furto sia stato effettuato su commissione e che le bottiglie verranno rivendute appunto al mercato nero (basti pensare che una bottiglia di Equilibrista da noi sta sui 19 euro a bottiglia mentre in un pub inglese la si vende a 35/40 euro) 

…In Beer We Trust…       

mercoledì 4 dicembre 2013

Pilsner Urquell, la prima "bionda" della storia

Sebbene sia molto popolare e facile da reperire qua in Italia, forse non tutti sanno la storia che sta dietro questa fantastica birra... la Pilsner Urquell.






La sua prima apparizione, segna infatti una rivoluzione nel mondo brassicolo e nella cultura della birra, non solo a livello regionale nell’ area di Plzeň in Rep. Ceca, di dove è originale, ma a livello mondiale. Prima di allora le birre erano per la maggioranza ad alta fermentazione ( ALE ), o a fermentazione spontanea, scure e affumicate visto l’uso di legnami/torba/paglia per essiccare i malti, pesanti e ricche di minerali, vista la qualità delle acque usate e torbide, visto non venivano filtrate. Ma nel novembre 1842, grazie all’ intuizione del mastro birraio Josef Groll tutto ciò stava per cambiare...



...Groll infatti nella costruzione del birrificio presso la città di Plzeň adotto accorgimenti che cambiarono per sempre il modo di bere e vedere la birra. Introdusse la bassa fermentazione ( LAGER ) come già facevano alcuni tedeschi nella zone della Baviera, per fare ciò costrui tunnel sotterranei sotto il birrificio cosi da controllare le temperature e i tipi di lieviti presenti. L’attenzione per la qualità delle materie prime usate; l’acqua blanda e dolce della fonte, i malti provenienti dalla Moravia, e l’utilizzo del luppolo Saaz, uno dei luppoli nobili che si caratterizza per le note profumate più che per il potere amaricante. Introdusse inoltre l’uso di caldaie di rame, riscaldate indirettamente dal fuoco cosi da rendere minima la caramellizazione dei malti ed eliminare le tracce di fumo/affumicato. Il risultato, presentato l’11 novembre 1842 presso il mercato della città ebbe un successo eclatante che la fece nel giro di pochi anni arrivare in tutti i paesi europei e non solo, anche se conseguentemente al successo arrivarono imitazioni da tutte le parti, tutti infatti vollero copiarla e produrne una copia all’interno del loro birrificio… tutti volevano produrre una Pilsen/Pils/Pilsner, tanto che per tutelare il prodotto nel 1898 venne aggiunta la parola “Urquell”  che significa “della fonte originale” così da poterla distinguere e ribadire con forza l’originalità del prodotto. 



Accanto ad un prodotto così rivoluzionario, e di qualità, è giusto anche ricordare una concausa del successo di questa birra; come detto le birre precedenti erano scure e torbide e per questo servite in tarri di porcellana o scodelle, mentre ora il color giallo intenso e dorato, il fine perlage, la densa e robusta schiuma bianca vogliono essere mostrati e risaltati, cosi che la nuova birra venne servita in bicchieri di Cristallo di Boemia (che è appunto la stessa regione della città di Plzeň) contribuendo così al successo planetario di entrambi. 



E se qualcuno pensa che dopo 151 anni dalla sua nascita la Pilsner Urquell abbia stufato o sia superata dovrà ricredersi; gode infatti di ottima salute e per citare l’ultimo dato in ordine di tempo ha avuto una crescita nel mercato inglese del 5% negli ultimi 6 mesi, il dato di crescita maggiore… per la gioia del gruppo SABMiller che ne è il proprietario.

…In Beer We Trust…