mercoledì 21 agosto 2013

Cocktail & Birra

Siccome nella vita bisogna provare di tutto, ultimamente mi sono dato ad un corso di cocktail… così giusto per cambiare un po’, e ampliare le conoscenze. Sapevo già esistevano cocktail fatti con la birra, visto la c.d. Michelada è il cocktail che più preparavo e servivo in Messico, ma conoscevo solo quella… e così ne ripropongo qua alcuni giusto per vedere come birra e altri alcolici/liquidi/sostanze interagiscono tra loro.

Michelada:



Ingredienti:

succo di 2 lime (no limone)

2 cucchiaini di salsa Worcestershire

2 cucchiaini di salsa Tabasco

1 cucchiaino di salsa Maggi

Spruzzata di pepe nero

Cubetti di ghiaccio

Birra lager (meglio se light e ben congelata)

Procedimento:

Umidire il bordo del boccale di birra con succo di lime e ricoprirlo di sale, mettere i cubetti di ghiaccio (fino a metà bicchiere) sul fondo del bicchiere e unire tutti gli ingredienti. Unire la birra e mescolare il tutto.

Adult Root Beer



Ingredienti:

1 oz. Liquore Galliano

1 oz. Kahlua

Birra (a scelta del consumatore)

Procedimento:

In un boccale freddo (meglio se congelato) versare metà della birra, unire il Galliano e il Kahlua aggiungere la rimanente birra e salute!

Black Velvet



Ingredienti: 

1 parte birra stile Stout

1 parte champagne/sparkling wine

Procedimento:

Riempire un bicchiere flutes fino a metà con champagne, aiutandosi con un cucchiaio versare lentamente la stout nel bicchiere… 



…se il procedimento è corretto il vino passerà a galla sopra la birra. Questa versione se fatta con birra scura stile Stout e birra chiara stile Pale Ale prende il nome di Black and Tan.



Summer beer 

Ingredienti:

Birra stile Lager

2 oz. Tequila

2 oz. Red Bull

Procedimento:

Preparare direttamente in un bicchiere da birra e versare la birra chiara stile Lager, la Tequila e la Red Bull. Decorare con mezza fetta d'arancia.

Ovviamente ce ne sono mille altri… ho provato pure lo Spritz alla birra e devo dire che mi é davvero piaciuto un sacco… 



…ma essendo di creazione del mio maestro e professore Giacomo Diamante che ringrazio per gli insegnamenti, non so se posso pubblicare la ricetta… Magari glielo chiedo … stay tunes …

… In Beer (And Cocktails) We Trust…  

lunedì 12 agosto 2013

Trova le differenze

Trova le differenze tra l’imballaggio (o detto anche 6-pack) di sinistra e quello di destra…



A parte gli scherzi, questa immagine è un po’ lo specchio dei tempi di ciò che sta passando nel mondo brassicolo e commerciale degli Stati Uniti, dove un gigante del settore delle bevande quale è AB-InBev deve ricorrere a un espediente così triste, come quello di “copiare” l’immagine di una birra artigianale, in questo caso della Flying Dog Raging Bitch per riuscire a vendere la propria birra (se di birra si tratta quella porcheria della Wild Red)… Ok direte voi… non sono proprio uguali… bisogna essere un po’ tonti per confonderle… eppure questa immagine sta facendo molto discutere visto il periodo si scoperta delle birre artigianali negli Stati Uniti, che stanno erodendo quote di mercato ai giganti del settore, e molte persone, vuoi per la moda, per il fenomeno improvviso, per curiosità si lanciano senza idee ben precise nei supermercati e rischiano davvero di confondersi tra una eccezzziunale… veramente (alla Abatantuono) Flying Dog con voto 98/100 su ratebeer e una mediocre Wild Red con voto di 13/100.

Non da meno è un altro gigante delle bevande MillerCoors che deve fare un (ndr triste) comunicato che ricordare a tutti che la sua birra Blue Moon è una birra artigianale e che per tanto bisogna portargli rispetto!! E arriva a rimproverare siti quali beerdorks.com che fanno notare come Blue Moon sia tutto meno che una birra artigianale nell’attualità … seppure resti una buona birra… ma siamo ben lontani dai fasti del 1995-1996-1997 dove vinceva ripetuti premi al World Beer Championships.



…In (Craft) Beer We Trust…

venerdì 9 agosto 2013

Piccola storiella

Piccola storiella su cosa può succedere in un bar...

IO: “scusa, mi puoi dire che stili di birra hai?”

CAMERIERE 1: “una rossa, una ambrata una gialla….”

IO: “ok, ma che stile sono?”

CAMERIERE 2: “ ci sono 2 inglesi, una scozzese….”

IO: “no .. scusa… ho capito… ma io in realtà vorrei sapere che stile sono….”

CAMERIERE 3 (che é il proprietario) visibilmente irritato: “ho una cream ale, una pale ale, una helles, una bitter…”

IO: “a ok, perfetto… grazie mille… allora prendo una cream, una pale ale e una helles”

AMICI DEL PROPIETARIO  (ad alta voce perché sentissi): “…dai sta calmo, sai che ce sempre chi fa lo sborone…”

MORALE DELLA STORIA: se metti 5 spine di birra, penso tu sia felice se qualcuno te le prende e si informa sul prodotto… vuol dire che ciò che stai facendo piace alla gente… se poi metti 5 spine cosi giusto per dire “ho 5 spine di birra inglesi” allora il problema non è mio… visto io lavoravo con una media di 270 birre nel bar e so perfettamente cosa vuol dire lavorare sotto pressione e dover pure spiegare….

Giusto per la cronaca… nemmeno mi han servito le birre che avevo chiesto… ma va bene così ¡!

…In Beer We Trust…  

giovedì 8 agosto 2013

Birra Antoniana

Ieri, su consiglio di un’amica ho provato la birra Antoniana…



… davvero un’ ottima birra che rende giustizia e onore allo stile Vienna, una birra a bassa fermentazione di un bellissimo colore ambrato, un grado alcolico di 5,4%, le note dolci a caramello e biscotto, una buona carbonatazione che ben rinfresca e disseta… che dire sono rimasto piacevolmente sorpreso da questa scoperta.

Il birrificio Antoniano è un tributo alla città di Padova e al suo territorio, ogni cosa trasuda l’amore e il legame con il territorio;


il nome; birrificio Antoniano, in onore al Santo della città,


il bicchiere (bellissimo); con incisa la mappa storica della città... foto non mia, visto la mia non le rendeva onore!



il logo del birrificio; il monumento equestre al Gattamelata ubicato nella Piazza della Basilica di Sant’Antonio,



le coltivazioni dell’orzo; con novanta ettari di terreno coltivati nel nord-est,


le sponsorizzazione di manifestazioni e squadre sportive del territorio. 


Senza dimenticare il sito internet  ben curato e sempre aggiornato


Che dire, continuerò ad ordinarla e a raccomandarla!! Merita davvero sia come birra sia per ciò che rappresenta!

…In Beer We Trust… 

venerdì 2 agosto 2013

Il “Tempio del milione di bottiglie” ... di birra...

Leggevo un articolo del giornale eleconomista, dove si parlava dei luoghi per gli amanti della birra e oltre ai classici, Praga, Monaco, Dublino e Bruxelles mi trovo questo posto… Wat Pa Maha Chedi Kaew …. In Thailandia…



Ora io della Thailandia conosco ben poco onestamente e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata la loro birra Singha, molto buona per dovere di cronaca, ma pensare che questa lager possa da sola rendere famosa una località tanto da annoverarla tra le destinazioni per gli amanti della birra mi sembra alquanto esagerato…



Ebbene con mio sommo stupore scopro il motivo per cui Wat Pa Maha Chedi Kaew è nella lista… 

Wat Pa Maha Chedi Kaew è anche chiamato “The Million Bottle Temple”, ovvero il “Tempio del milione di bottiglie”… 



… è infatti un tempio buddista realizzato a partire dal 1984, nella cui realizzazione vennero impiegate, o meglio detto.. riciclate…  un milione di bottiglie di birra (vuote per dovere di cronaca)… che dire, il risultato è bellissimo e intrigante… ma forse le foto da sole parlano più di ogni descrizione!... in attesa un giorno di andarci di persona…







…In Beer We Trust…