lunedì 29 luglio 2013

Hollywood + Craft Beer = Drinking Buddies

 Ho appena visto un film molto bello e ben interpretato che, ovviamente, non essendo uscito nella sale dalle mie parti, ho dovuto attendere fosse messo in vendita su Itunes e cosi ho colto la palla al balzo per vederlo! Il film si chiama Drinking Buddies ed è uscito qualche settimana fa…




… Ora se volete vedere di cosa parlo ecco il Trailer del film e lo Spoiler della trama, quello che a me interessa particolarmente è l’idea o meglio, il fatto, che sta sotto, alla base, ovvero Hollywood che incontra la craft beer, ovvero la birra artigianale e tutto il mondo che gli ruota attorno… Se Hollywood inizia ad occuparsi di ciò, vuol dire che il fenomeno della craft beer sta avendo sempre più importanza nella società e nel costume della popolazione americana. Ovviamente questo non po’ che farmi piacere e rendermi felice, sebbene non abbia nulla contro le multinazionali del settore… di cui bevo volentieri e sovente le loro birre e apprezzo (con ovvi distinguo). 

Ovvio che comunque da produttore di craft beer, sebbene per ora con modesti risultati, mi fà piacere vedere un film (che ripeto è piacevole e ben girato) che tratti l’argomento delle craft beer, così da smuovere le menti e le conoscenze delle persone che così vedono quanto lavoro c è dietro la produzione della birra e ne inizino a conoscere gli stili, le denominazioni e tutti gli aspetti che la riguardano. 
Tutto il film è un continuo richiamo alle craft beer americane, da ciò che bevono alle magliette che indossano e così via... posto solo una foto (ma non vi dico di più) dove si vedono i nostri “poveri” attori “costretti” a bere… 



...3 Floyds and Half Acre… è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo…

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giovedì 25 luglio 2013

Il mercato nero delle birre

Due giorni sul sito del birrificio americano The Alchemist è iniziata una nuova campagna, quella dell’ Authorized Retailer Program, ovvero il Programma del Rivenditore Autorizzato nella distribuzione della loro birra. Il microbirrifico infatti produce una birra, la Heady Topper, una Imperial IPA, da ABV 8%, e IBU 120, che è universalmente riconosciuta come una delle birre più buone al mondo con un punteggio di 100/100 sia su ratebeer  sia su beeradvocate .




Ora, nonostante gli sforzi nella produzione, essa rimane comunque limitata per soddisfare la crescente richiesta dei consumatori, tanto da dare inizio ad un c.d. mercato nero parallelo, dove chi riesce a trovarne ne compra più che può, per poi rivenderle su e-bay o siti affini a prezzi più che raddoppiati… questo avviene non solo per la birra, ovviamente, ma è interessante come il birrificio abbia posto l’attenzione su un problema che sta iniziando a diffondersi sempre di più, e che sebbene (per assurdo) contribuisca alla diffusione delle birre artigianali, che altrimenti non avremmo occasione di trovare (seppur pagandole molto), dall’altra parte rischiamo di comprare un prodotto non fresco, mal conservato e chissà poi se autentico o meno… ve lo posso assicurare che ho visto contraffazioni di marche di birre… ma ero in un mercato dove era meglio non far foto, per cui fidatevi sulla parola!! 



Un po’ come quello che accade qua in Europa con la Westvletern XII, la birra che da due anni è considerata come la migliore al mondo; se il suo prezzo è di 40 euro per 12 bottiglie in Abazia (vedi il sito), ecco che il rivenditore italiano (per un bar) arriva a 47 euro di 6 bottiglie, mentre la si può trovare in negozi a Roma al prezzo di 100 euro per stesse 6 bottiglie.



Purtroppo il fenomeno è in crescita, visto l’esplosione delle craft beer o birre artigianali, e onestamente se non si è riusciti ad arginare il fenomeno per altri oggetti, come ad esempio per i biglietti dei concerti o delle partite di calcio, dubito che lo si possa fare per la birra. Ma è pur vero che se nessuno fa’ nulla la cosa è ancora più preoccupante, per cui ben venga questa iniziativa che almeno ha il compito di sensibilizzare la gente su un nuovo problema serio che sta nascendo, sebbene per ora sia solo un adesivo sulla porta del locale autorizzato alla vendita di tale birra!



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mercoledì 24 luglio 2013

Oktoberfest 2013 e prezzi della birra

Effettivamente è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che sono andato all’ Oktoberfest di Monaco, ma ora che sono in Italia e avendo un po’ di tempo libero pensavo seriamente di farci un salto quest’anno… ma come sovente accade ecco la notizia che mi sta scoraggiando (in linea di principio) ad andarci; i prezzi ufficiali del Mass di birra, ovvero la misura da “litro”, anche se misura 1,069 litri, usata dai tedeschi fin dai tempi del Reinheitsgebot  .



Quanto costerà quest’anno il nostro “litro” ¿?  Dai 9,40 ai 9,85 euro a seconda del tendone che si sceglie per andare a bere.



Ben ricordo i tempi lontani del 2003 in cui il nostro Mass costava 5,8 euro o nel 2005 quando stava al massimo a 6,80 … ma se il prezzo per singolo Mass non dovesse spaventarmi (alla fine sono a Monaco… all’ Oktoberfest..!!), ecco che pensando alla quantità di Mass ingerita nell’arco dell’intero giorno, allora si inizio a preoccuparmi.. per il portafoglio…



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martedì 23 luglio 2013

Birra e Film


Dal 18 al 21 luglio si é svolto a San Diego il Comic-Con e tra i vari appuntamenti c’era la presentazione del trailer della nuova stagione di The Walking Dead, ora odio i trailer, non sopporto l’idea dello spoiler seppur leggero, ma per placare la mia astinenza dal telefilm, questa volta ho dato una sbirciatina al trailer (qui il video… e che ti trovo in una scena? Questa foto… (o meglio dire fermo immagine del min 3:42 del video).



Casse di Sweetwater IPA del birrificio Sweetwater Brewing Company di Atlanta, che oltre ad essere una birra davvero maestosa (mannaggia quella volta che non le ho scattato la foto a testimonianza di averla provata…), come testimonia il voto di 97/100 su ratebeer, mi ha fatto pensare che non é la prima volta che film/telefilm si intrecciano per motivi più o meno commerciali con marche di birra…

L’ultimo caso e forse quello che ha fatto più clamore è senz’ altro quello di James Bond che nel film Skyfall del 2012, lascia il “Vodka Martini. Agitato, non mescolato” per un’ Heineken…


Da notare la particolare bottiglia commemorativa a mio avviso bellissima



Prima ancora nel 2008, il regista messicano Guillermo del Toro nel recuperare soldi per il suo film Hellboy II fece un accordo commerciale con il gruppo Cervecería Cuauhtémoc Moctezuma (oggi di proprietà del gruppo Heineken) così che in cambio di uno aiuto economico il personaggio in molte scene viene ripreso bevendo Tecate Light…



Nel film The Island del 2004 il protagonista Ewan McGregor incontra il suo doppio che beve Michelob Light…



Il 1982 è l’anno del film E.T…. e nemmeno lui si sottrae a una birretta… e così eccolo bersi una Coors…


ancora non ci credete?¿ ecco il video 

E per concludere la veloce carrellata è nel 1980 quando John Travolta esce con il film Urban Cowboy dove lo vediamo con una Lone Star Beer (una birra simbolo se si vive nel Texas)…



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lunedì 22 luglio 2013

Bucanieri, Rum, Birra e Barbecue

Giusto ieri sera bevevo questa birra…



…la La Bière du Boucanier Blonde del birrificio belga Brouwerij Van Steenberge, una birra stile Belgian Golden Strong Ale di ben ABV 11% ¡!
Davvero una grande birra, anche grazie all’uso di luppoli nobili quali Hallertau, Saaz, Spalt che uniti al malto, Pilsener malt Scarlet, la rendono una birra facile da bere, nonostante la forte gradazione.

Nonostante la raccomandazione nel provarla, sono qua perché il nome di questa birra mi riporta alla mente, come sovente accade, il mio trascorso recente nel mar del Caribe (vivevo a Cancun nella Riviera Maya) e unisce vari elementi come i pirati, il barbecue, il rum, la scoperta dell’America … ma andiamo con ordine.

Boucanier (bucaniere in Italiano) deriva dal francese “boucan” che altro non è che il vecchio sistema di barbecue utilizzato per affumicare le carni nell’isola di Hispaniola (attuali Haiti e Rep. Dominicana). 



Veniva utilizzato in senso dispregiativo per indicare i disertori di varie marine o corpi dell’esercito, in particolare spagnoli e francesi ma anche inglesi ed olandesi che appunto si ritrovarono assieme, sull’isola di Hispaniola e poi nella vicina isola Tortuga e per sopravvivere oltre alla caccia, con il conseguente barbecue, iniziarono ad assaltare le navi/vascelli Spagnoli che ritornavano in patria con le navi piene d’oro.



La differenza fondamentale tra bucanieri e pirati, è che i bucanieri operarono in maniera legittima e legale e limitatamente all’area del golfo del Messico, mentre i pirati sebbene in teoria perseguano gli stessi scopi e le modalità siano uguali agiscono invece nell’illegalità. Vedendo nei bucanieri degli utili alleati, l'Inghilterra li assoldò per attaccare la rivale Spagna, legalizzando in questo modo le loro operazioni. Gli fu quindi offerta come base la città di Port Royal in Giamaica. Col benestare della Corona inglese, i bucanieri attaccarono le navi francesi, spagnole e olandesi, e così Port Royal divenne la città più fiorente delle Indie occidentali. Tra i capi dei bucanieri quello con più fascino e che diede seguito a leggende sulla sua persona fu sicuramente  il gallese Henry Morgan…



…che dopo una vita passata tra razzie, assalti e conquiste, oltre a ricevere il titolo di cavaliere dal re  Carlo II d'Inghilterra, fu nominato governatore della Giamaica. Oggi viene ricordato e celebrato dal rum Captain Morgan, bevanda di cui si narra fosse gran bevitore, e motivo per cui, per ricordare i bucanieri, gran bevitori di rum la nostra birra ha una gradazione così elevata…. Anche se non so davvero se il bucaniere dell’etichetta della birra in questione sia una qualche persona o semplicemente un disegno…



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giovedì 18 luglio 2013

Le "migliori" birre economiche

Alzi la mano a chi non è capitato di dover comperare da bere per una festa di amici, quelle situazioni in cui parlando terra terra, conta più la quantità che la qualità del prodotto. Tralasciamo ora se sia giusto bere tanto o meno e discorsi moralistici vari (del tipo ci si può divertire anche senza bere….), andiamo al nocciolo della questione amici squattrinati, e mettiamo le cose come stanno; dobbiamo comperare la quantità maggiore di birra con la colletta da 5 euro di ogni persona, e arrivati davanti la corsia delle birre iniziamo a cercare quelle che costano meno. Ora questa cosa mi ha fatto pensare… e così col passare delle feste e delle serate mi sono imposto di comparare le birre più economiche (come tetto massimo avevo 1 euro per 500 ml) che trovavo nei vari super, farle provare a insaputa dei miei amici (che tanto bevono di tutto con questo caldo o mangiando) e sentire le loro opinioni, così da “eleggere” in una classifica semi-seria la “migliore” birra tra le economiche. 


…ecco una carrellata di birre provate… 




… non potendo descriverle una a una visto sarebbe un lavoro che richiede troppo tempo, e con giudizi spesso ingloriosi, leggi Oranjeboom, Birra, Birra Coop, Viktor, Lasko,Valentis,3 Horses… e compagnia bella e mi concentro sulle sorprese!



Schwerter Brau Export Bier Dunkel davvero una buona Dunkel, da sempre gran estimatore della Gosser Dark (non in termini assoluti, ma sempre nel contesto “migliore” delle economiche), devo dire mi ha davvero sorpreso con un buon corpo, aromi decisi e un sapore che ben copre i requisiti dello stile ¡!



Poretti 3 luppoli, davvero molto buona, giusta, equilibrata, frizzante e dal corpo leggero… perfetta per le bevute nei giorni di gran calore e/o con la carne grigliata. Ne troppo annacquata come una light lager, ne troppo amara come una pils… una pale lager che davvero mi sento di consigliare anche al di là del prezzo ¡!



Bürgerbräu Bamberg Weissbier, a parte l’oscena etichetta mi ha davvero colpito per il sapore forte a banana, vaniglia e spezie… forse un po’ troppo carica di sapori, ma davvero meglio così che una weissbier che non sa da niente… e poi costa pochissimo… ottima idea economica per una pizza tra amici ¡!



Menzione d’onore alla DAB, birra cruda non filtrata e non pastorizzata con ottimo corpo e sapore a malto ¡! Ma forse un po’ troppo pesante per le grandi bevuta tra amici… nel senso fantastica birra ma quando vogliamo bere magari andiamo su qualcosa di diverso ¡!



Che dire, esperimento interessante e divertente… dovrò farne di più… certo i miei amici apprezzeranno! E poi come sempre i gusti sono gusti, per cui non abbiatene a male se la vostra birra “economica” non ha suscitato in me (o meglio in noi) grandi emozioni.

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martedì 16 luglio 2013

Beer Geek

 Con questa mi sono sentito davvero un geek … non nel senso di sfigato come erroneamente si pensa, bensì appassionato, amante, interessato, devoto … a cosa? 

1° alla birra

2° a internet

3° televisione

E da che cosa l’ho capito ¿?
… mi è bastato guardare un’etichetta di una nuova birra precisamente questa…



..che avevo già capito quasi tutto di ciò che stava succedendo… il personaggio di sinistra è Drew Curtis, fondatore del sito di notizie fark.com.



il personaggio centrale è Greg Koch, CEO e co-fondatore del birrificio Stone.



quello di destra è l’attore Wil Wheaton, famoso per il film Stand by Me - Ricordo di un'estate e per aver interpretato Wesley Crusher in Star Trek: The Next Generation.



Ebbene questa nuova birra è una collaborazione tra questi tre amici (video di presentazione), ognuno con le sue esperienze, conoscenze e modi di vedere il mondo, e prodotta (ovviamente) nel birrificio della Stone a San Diego e che verrà presentata domani ( il 17/7/2013 per chi legge) al festival Hop-Con che si svolgerà al Stone Brewing World Bistro & Gardens di San Diego, California. I biglietti per l’evento sono già esauriti da tempo (erano in vendita al prezzo di $49 dollari). Tra gli ingredienti di questa birra troviamo: grano, segale, noci, malti torrefatti e scuri, per essere poi affinata in botti di bourbon. Che dire, speriamo non sia una serie limitata per l’evento ma che un giorno possa avere il piacere di provarla! Altrimenti da domani si inizierà a guardare su e-bay nella speranza che qualcuno ne compri molte per poi rivenderle (anche se a prezzi alti… :-S )






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lunedì 15 luglio 2013

Beck’s Edison Bottle

Quando il 19° secolo incontra il 21° secolo…. Era il 1870 ed un tale Heinrich Beck in Germania faceva i suoi primi esperimenti con la birra, mentre negli Stati Uniti, nel 1877 ad opera di Thomas Alva Edison vede la luce il fonografo, ovvero il primo strumento pensato per registrare e riprodurre il suono. Tra l’altro non sapevo assolutamente che la prima frase riprodotta fosse "Mary had a little lamb" ("Mary aveva un agnellino"), ma da li ho capito il perchè tutti sanno o hanno sentito almeno una volta questa filastrocca inglese. 



Bene ritornando a noi, il fonografo funzionava con un cilindro (successivamente diventerà il classico disco di vinile) che venendo a contatto con una puntina e girando su se stesso, riproduceva i suoni precedentemente incisi. 



E che hanno a che vedere Beck e Edison ?¿ ebbene in maggio ad Auckland, viene presentata una versione della birra Beck’s chiamata Beck’s Edison Bottle. Questa bottiglia ha la caratteristica di essere incisa e di poter suonare, se posta in un fonografo, sostituendo il cilindro come ai tempi di Edison.



L’esperimento commissionato da Beck’s Nuova Zelanda ha voluto essere un omaggio alla storia e alla memoria del fondatore e di una delle menti più influenti di tutti i tempi.

Ecco il video della progettazione.

  

Per onor di cronaca la canzone incisa sulla bottiglia è “Here She Comes” dei Ghost Wave… ma davvero non chiedetemi chi siano perché lo ignoro del tutto, e non solo io.. pure Wikipedia latita in merito questo gruppo …

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domenica 7 luglio 2013

MMMHops... a volte ritornano

“A volte ritornano….”  dice un adagio, e questo è uno di quei casi.

Prima delle boy band attuali quali Jonas Brothers o One Direction nel 1992 iniziarono a farsi conoscere i fratelli Hanson. 




Originari di Tulsa nell’ Oklahoma questi tre fratelli nella loro lunga carriera musicale (che continua tutt’oggi) vennero alla ribalta con la loro canzone più famosa … MMMBop … era il 1997… poi onestamente pure io mi ero dimenticato di loro… fino all’altro giorno quando girovagando tra vari forum mi imbatto in questa foto…



… MMMHops (hops = luppoli) … la scritta Hanson Brothers… se due indizi non fanno una prova… e così inizio a leggere i vari articoli e scopro che per festeggiare i loro 21 anni di attività (per questo so che suonano ancora… mica per altro) in collaborazione col birrificio Mustang Brewing Company hanno realizzato una birra in stile Pale Ale che verrà venduta ai loro concerti, e che gesto nobile senza dubbio, i proventi derivanti la vendita verranno devoluti per la ricostruzione della città di Oklahoma City, colpita da un violento tornado quest’anno.

E quale evento per presentarla al pubblico, migliore che la premier del film “Una notte da leoni 3” (in cui hanno partecipato nella colonna sonora… ovviamente con il singolo MMMBop) ¿? …



… ecco infatti l’attore Ed Helms bevendo la birra… 

Che dire, gli Hanson si aggiungono alla lista di celebrità che già producono una birra a loro nome, e che giusto per tenervi aggiornati la Trooper Beer lanciata in aprile di quest’anno dal cantante degli Iron Maiden, Bruce Dickinson, sta avendo un successo così inaspettato da aver venduto solo in pre-vendita più di 300.000 pinte e attualmente costringe il birrificio Robinson, che la produce, a fare 3 cotte al giorno per 6 giorni alla settimana… evento mai successo nei 175 anni di vita del birrificio.

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mercoledì 3 luglio 2013

Laphroaig & Schlenkerla

Hai due cose, così differenti tra loro, ma allo stesso tempo così simili che sempre han chiamato la mia attenzione. Sto parlando di un whisky da un lato e di una birra dall’altro, più nello specifico del Laphroaig e della Schlenkerla Rauchbier; simili in quanto la base di partenza è la stessa, l’orzo (Hordeum vulgare), differenti per il prodotto finale che ne risulta! 



Ma questi due in particolare sono legati da un’ altro particolare che li rende simili e unici nel loro genere, il tipo di essicazione dei grani d’orzo.

Nel preparare tanto una birra come un whisky abbiam sicuramente bisogno dell’orzo, ma non il chicco così come raccolto dalla spiga, bensì abbiamo bisogno di trasformarlo tramite un processo di maltazione che permette lo sviluppo degli almidoni (zuccheri) all’interno del chicco. Questi almidoni saranno poi la fonte di ossigeno dei lieviti che cosi facendo trasformeranno i nostri zuccheri in anidride carbonica ed etanolo (scusate il riassunto spiccio).



Ora questa maltazione si divide sinteticamente in tre parti, la germinazione del chicco d’orzo, l’essicazione dello stesso per bloccarne la crescita e la tostatura dello stesso. Finito questo processo il chicco è pronto per essere usato nella produzione di birra o whisky.

Ebbe la peculiarità del nostro Laphroaig e della nostra Schlenkerla Rauchbier è nel tipo di essicazione dei chicchi d’orzo che conferiscono alle rispettive bevande un gusto, un odore e un sapore unici nel suo genere; sono infatti affumicati… Rauchbier in tedesco: birra affumicata.

Kiln per l'essicazione del malto d'orzo


L’essicazione dell’orzo avviene usando torba nel caso del Laphroaig e legno di quercia per la Schlenkerla Rauchbier; questi materiali producono ingenti quantitativi di fumo che si, essiccano i chicchi, ma anche li impregnano di odori e sapori che poi a loro volta verranno trasferiti alla bevanda corrispettiva (mentre normalmente si usa il gas che non lascia nessun residuo ne di sapore ne di odore sui malti).

Torba


Il whisky è caratteristico di Islay, un’isola ad ovest della Scozia, dove quasi tutti i whisky li prodotti sono single malt e torbati, vedi anche Caol Ila, Lagavulin… 



…mentre la birra è tipica della città tedesca di Bamberga, in Baviera, e questa a parte la Schlenkerla, che si trova facilmente (per fortuna) da noi, per lo stile particolare, rientra nella categoria Smoke-Flavored/Wood-Aged Beer, non è facile incontrarne altre anche se wikipedia mi informa che due birrifici italiani ne fanno una loro versione… "Fom" del Birrificio BABB di Manerbio(BS) e la "Ghisa" del Birrificio Lambrate, a Milano… ma non avendole provate non posso dire di più, semplicemente riporto per dovere di cronaca…



Che dire, sono stupendi, un’emozione unica nel provarli sebbene abbiano un sapore forte e pungente a cui non tutti sono abituati! Ma come raccomando sempre; nella vita bisogna provar di tutto…. O quasi…

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martedì 2 luglio 2013

Introduzione allo stile Vienna, un ponte tra Europa e America

L’altra notte entravo in un bar e nel posto meno probabile mi trovo faccia a faccia con uno dei miei stili di birra favorito, nonché  la birra che meglio lo rappresenta; sto parlando dello stile Vienna e in particolare della birra Samuel Adams Boston Lager. Detto ciò non posso esimermi dal raccontare la storia di questo stile di birra, visto la storia dell’ Europa e del Messico tornano a intrecciarsi in maniera forte tra di loro.



Tutto ha inizio con la famiglia Dreher, cognome a noi molto famigliare visto è pure il nome di una birra molto conosciuta in Italia (avendo aperto uno storico stabilimento a Trieste nel 1865).



Ebbene Anton Dreher, figlio del mastro birraio Franz Anton Dreher a metà dell’ 800 riesce a produrre un nuovo stile di birra che chiamerà Vienna in onore alla città che in quel periodo era la capitale dell’impero Astro-Ungarico. Questa birra era rivoluzionaria per quel periodo essendo una birra a bassa fermentazione, che voleva in qualche maniera richiamare le birre Ale ad alta fermentazione tipiche dell’Inghilterra. L’acqua del Danubio, ricca di minerali si rivelò perfetta nell’apportare in giusto grado di spessore e corpo alla birra, così come l’utilizzo di malti Vienna che conferiscono il classico colore ambrato e con note di sapore dolce a biscotto e caramello. Uno stile molto facile da bere e complesso nei sapori, se non si vuole bere la solita Lager giallina. 

Tornando alla storia… questo nuovo stile ha un successo immediato e giunge fino alla corte Astro-Ungarica, dove viene così apprezzato, che quando nel 1864 Ferdinando Massimiliano d'Austria venne, con l’appoggio del re francese Napoleone III, investito come Imperatore del Messico porta con se a Città del Messico vari mastri birrai, tra cui il mastro birraio Santiago Graf affinché inizino la produzione della sua birra favorita.



La storia ci insegna che poi le cose andarono diversamente, Massimiliano venne fucilato nel 1867, mentre lo stile Vienna venne dimenticato in Europa, fino a quasi essere lasciarlo del dimenticatoio… ma tanto bastò a che ebbe un successo senza precedenti in Messico con le varie Victoria (o come la chiama un caro amico la Vicky) Bohemia, XX Ambar, Negra Modelo, Minerva Viena, Indio, Criolla… 



…e successivamente negli Stati Uniti dove ancor oggi viene prodotto su vasta scala e con ottimi risultati come appunto la Samuel Adams Boston Lager, Brooklyn Lager, Third Shift Amber Lager, Millstream Schild Brau Ambe…



…Che dire, personalmente la raccomando quando lavoro nei bar a tutti quelli che vogliono provare qualcosa di nuovo senza per forza dover bere cose troppo impegnative, pesanti, o estreme…  

…In Beer We Trust…