giovedì 19 settembre 2013

Auto-Brewery Syndrome; quando il corpo inizia a “produrre birra” nello stomaco.


Leggevo che qualche giorno fa’, si presenta al Pronto Soccorso della cittadina di Carthage in Texas un uomo di 61 anni in evidente stato di ebrezza… nulla di strano verrebbe da pensare, casi così se ne vedono ogni giorno… eppure l’uomo, in compagnia della moglie asserisce come nonostante il suo stato etilico, non abbia assolutamente toccato alcool da giorni e nemmeno lui riesce a spiegarsi il suo stato. Ora immagino il sorriso beffardo degli addetti del pronto soccorso che sicuramente non credevano alla storia, ma nonostante tutto gli fanno le analisi del sangue e scoprono un livello di alcool pari a 0,37 % un livello cinque volte superiore al limite legale per guidare in Texas. Ma non finisce qua, incuriositi dallo strano racconto, i medici lo mettono sotto osservazione una notte e lo sottopongono a frequenti esami del sangue per rivelare il tasso alcolemico e notando ad un certo punto un incremento del 0,12%...




Ora immagino il sorriso beffardo iniziale dei medici che si trasforma in un sorriso di preoccupazione.. com’ è infatti possibile che aumenti il tasso alcolemico di una persona ricoverata e sotto osservazione? E così iniziano esami più approfonditi e ad arrivare esperti di ogni genere nel tentativo di dare una risposta a questa situazione.

Per farla breve alla fine si è concordato che il paziente soffriva di una rara malattia chiamata anche “Auto-Brewery Syndrome”, una malattia molto rara e poco conosciuta (l’ultimo caso documentato risale al 1970 in Giappone) che provoca un strano fenomeno di fermentazione all’interno dello stomaco umano ad opera dei lieviti Saccharomyces cerevisiae (quelli impiegati nella produzione della birra, oltre che del pane e della pizza), con conseguente produzione di etanolo. Può succedere infatti, che dopo un trattamento antibiotico, vengano spazzati via tutti i batteri intestinali, permettendo cosi la prosperazione di funghi, come appunto sono i lieviti Saccharomyces cerevisiae (che sono presenti naturalmente nell’atmosfera). Ora nel caso in questione i lieviti, trovando un terreno adatto alla riproduzione si sono moltiplicati e ogni volta che il nostro povero amico mangiava, i lieviti a loro volta mangiavano gli zuccheri che arrivavano nello stomaco, ma cosi facendo producevano CO2 ed Etanolo, con conseguente e involontaria intossicazione alcoolica del paziente.




…In Beer We Trust…

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