Mi fa’ sempre piacere quando incontro qualcosa che riesce ad emozionarmi… e nel campo delle birre oramai non è cosa semplice, visto ho la fortuna di averne provate e degustate molte (rispetto alla media delle persone, non in assoluto ovviamente). Ma l’altro giorno sono tornato ad emozionarmi (come un bambino); era in programma in un paese vicino dove vivo io il festival chiamato “Arte Cultura e Luppolo 3^ Edizione (Festival della birra Artigianale)” a cui partecipavano vari birrifici, c’erano ricchi stand dove mangiare, mercatini e mostre… e ovviamente non potevo mancare ¡! Ora la qualità generale della birra mi è sembrato davvero buona, l’unico appunto che mi permetto di fare è il seguente, ma che vale in generale anche per altre manifestazioni simili… Il bicchiere di birra costava 3,50 Euro… ma non critico il prezzo in se, conosco bene i prezzi di produzione/tasse/lavoro … critico la quantità di birra che servono, NON nel senso che il bicchiere era troppo piccolo, anzi ¡! Era troppo grande, per chi come me vuole provare il più possibile risulta difficile bere bicchieri di birra da 20 cl, perché se io inizio con una Bock da 7,5% Scotch Ale da 7,5% Tripel da 8,5% … arrivato alla terza stavo già pieno… sarebbe stato bello aver potuto avere, chiaramente sempre pagando (questo non si discute) un assaggino di tutto, così da poter provare una varietà maggiore di prodotti…
Ma torniamo a noi ¡! Tra le poche provate non potevo farmi mancare la nuova creazione del birrificio Lucky Brews “Raw but Different” che proprio alla manifestazione lanciavano l’ultima creazione ovvero la Winternest, una Scotch Ale da 7,5%.
Premetto che partivo con grande aspettative visto sono solito bere le loro birre Japa e Apollo...
...e così dopo aver fatto quattro chiacchere con il mastrobirraio che mi ha spiegato un po’ la storia e le caratteristiche della birra, con il mio bel bicchiere in mano mi accingo a berla…. Primo sorso… Birra affumicata, ma a differenza di una birra tedesca in stile Rauchbier il sapore è più dolce, meno a affumicato nel senso di sentori a legno, e più a malto affumicato, dolce, avvolgente, equilibrato! Mi desto dal torpore sei sensi e inizio a riflettere tra me e me, prendo la bottiglia e scruto tra gli ingredienti il malto Peated, lo associo allo stile ed ecco che tutto mi è più chiaro; il malto Peated è anche conosciuto come Peated Whisky o Smoked, ma a differenza di altri malti affumicati è essiccato con la torba, un carbone di origine vegetale tipico delle regione della Scozia.
Detto in maniera volgare e per semplificare il concetto, viene impiegato malto d’orzo che si utilizzerebbe per la produzione del whisky. Questa tradizione nasce nella Scozia del 19 secolo modificando la ricetta delle Pale Ale Inglesi che tanto andavano di moda, e l’impiego di malti affumicati fu’ storicamente usato per compensare nel gusto la carenza di approvvigionamenti di luppoli che non riuscivano a crescere nelle fredde regioni della Scozia.
Una ottima birra anche se non facile da bere per tutti! Una birra da meditazione per l’inverno che avanza...
Dimenticavo di citare l’altro ingrediente fondamentale della linea di birre della Lucky Brews; come riportato sulle etichette tutte le loro birre contengono lo 0,01% di fortuna (data dall’uso di quadrifogli). Sembra poco, ma non guasta mai!
…In Beer We Trust…
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