venerdì 29 marzo 2013

Ad ogni birra il suo Bicchiere



Ogni birra ha il suo bicchiere,
 può sembrare strano, ma cosi è e per questo, il seguente articolo parlerà dei principali tipi di bicchieri e vedremo a che stile o a che stili di birra sono associati. Non nascondo che per me è stato difficile assimilare tutto ciò in quanto la mia formazione come bevitore di birra è nata in Messico… e giustamente in Messico non si usano i bicchieri, ma si beve direttamente dalla bottiglia… e qui mi fermo per chiarire una cosa sopra questo aspetto: la prossima volta che andate in un supermercato prendete una bottiglia di birra Corona (per citare il caso più famoso e che facilmente si incontra pure da noi) e mettetela a fianco delle altre bottiglie, una volta fatto ciò, vi accorgerete che il collo della bottiglia è più stretto e più alto comparato alle altre marche (oltre che ergonomico) e questo perché un collo più stretto impedisce all’aria di entrare a contatto con il liquido (in questo caso la birra) e quindi l’ossidazione della birra sarà più lenta e manterrà il suo sapore inalterato più a lungo. Quindi la birra Corona È stata progettata per essere bevuta direttamente dalla bottiglia, considerato pure che non fa assolutamente schiuma, per cui se la serviamo in un bicchiere si ossiderà molto velocemente non avendo la schiuma che la protegge dall’aria. Ora ritornando a noi, ammetto pure che questo dei bicchieri è diventato pure un negozio, infatti ogni birrificio manda a imprimere il proprio logo sui bicchieri che poi venderanno, ma mi sembra una cosa giusta, visto aumenta la consapevolezza che ad ogni birra corrisponde un determinato bicchiere… e come nessuno si sognerebbe di bere un vino nero in una flûte non vedo perché non dovrebbe essere lo stesso con la birra.



Bicchiere Pilsner: Bicchiere disegnato per apprezzare le note floreali del luppolo delle birre stile Pilsner, permettono inoltre di apprezzarne il colore dorato e le bollicine della carbonatazione.



Tulipan: Calice ideale per le birre che producono molta schiuma come le Belgian Strong Ale, una su tutte la Duvel,  o le birre d’Abazia, infatti la strozzatura del bicchiere ne limita la produzione della schiuma, mentre l’ampia apertura permette un’ottima percezione olfattiva. 



Snifter o Balloon: Bicchiere per birre da meditazione, la amplia bocca del bicchiere permette lo scambio termico già che è per birre con un grado di alcol importante come le Imperial Stout, Eisbock, Barley Wine, che vanno bevute tra i 14°-18°C.



Coppa: La forma rimanda ai calici usati nel Medioevo dei sacerdoti ed è perfetta per degustare la birre Trappiste, inoltre la forma permette un graduale abbassamento della schiuma per sprigionare al meglio i profumi.



Thistle: Il suo nome vuol dire Cardo, un bicchiere Tulipan ridisegnato a immagine della pianta simbolo della Scozia e associata allo stile Scottish Ale per esaltarne il gusto maltoso e dolciastro. 



Weizen: In generale hanno una capacità fissata in 0,5 L e sono gli unici indicati per poter sfruttare al meglio le birre di frumento come le Weizen, Weizenbock, Dunkelweizen o le Roggenbier, le birre di segale tedesche. Stretto alla base si amplia alla sommità per meglio poter contenere la corposa e pannosa schiuma tipica dello stile di birra.



Flute: Perfetta per le birre fruttate come le Lambic Kriek, o con le Gueuze e le Faro in quanto essendo più acidule e con un sapore che ricorda l’aceto, dovuto alla loro fermentazione spontanea, ricordano molto il vino bianco.



 Pinta inglese,Becker,Nonic, Tumbler: Pinta inglese della capienza di 56 CL sono i bicchieri tipici dei pub di Londra, ottime per valorizzare le schiume corpose e persistenti delle Stout, per assaporare i sapori delle Porter, le Old Ale e per neutralizzare la schiuma nelle Bitter e Mild invece. Il Becker è la versione tedesca, il Nonic è la versione americana più capiente mentre il Tumbler…



... viene associato con la Witbier in particolare Hoegaarden.



Shaker:  Come una pinta pero senza lo slargo sulla sommità, è molto comune negli Stati Uniti, dove viene impiegato per servire la Pale Ale, IPA, APA negli ultimi giorni è stato rilasciato un nuovo tipo di bicchiere grazie a una collaborazione tra i birrifici americani Dogfish e Sierra Nevada che ha la velleità di ergersi come nuovo tipo di bicchiere per degustare le APA (American Pale Ale) e IPA (India Pale Ale) questo perché il nuovo bicchiere:



Le pareti sottili e arrotondate servono a mantenere la giusta temperatura più a lungo.
La forma ad arco amplifica gli aromi di luppolo.
Le sagomature tondeggianti alla base favoriscono l’ossigenazione della birra mentre sale e scende nel bicchiere.
L’apertura molto ampia permette un’analisi olfattiva confortevole.
Il logo inciso al laser sul fondo sostiene la carbonatazione e la schiuma.



Stange, Kolsch, Tom Collins: Bicchiere a forma di “tubo” tipico della città tedesca di Colonia, dove si serve la Kolsch, unico stile di birra con denominazione di origine. Una Ale leggera con note dolci a pane, miele, mandorle che rinfresca e disseta.



Mass: Boccale con vetro spesso per conservare la temperatura e lavorato per favorire il perlage, la forma cilindrica non influisce sulla schiuma essendo questa libera di svilupparsi secondo lo stile, bicchiere tipico delle birrerie bavaresi  e perfetto con birre Marzen, Oktoberfest, Helles. Storicamente il Mass era una misura che corrispondeva a 1,069 litri.



Chopp: Boccale liscio che impedisce il perlage, inoltre l’impugnatura del manico impedisce il surriscaldamento del liquido, ideale per Brown Ale, Pale Ale, Dark Lager. 



Stein: Steinkrug se di porcellana, Glaskrug se di vetro, sono i bicchieri tipici bavaresi decorati.  Il coperchio nato come forma igienica per impedire alle mosche di entrare nel bicchiere serve pure per prevenire le fuoriuscite  di birra causate dal ballo o dal canto del bevitore.



Stiefel: Racconta la leggenda che un generale dell’esercito tedesco promise ai suoi soldati di bere dallo stivale se avessero vinto la battaglia, cosa che poi avvenne, e così per onorare la promessa si fece fare un bicchiere a forma di stivale. Oggigiorno è molto popolare nelle confraternite tedesche ed è molto divertente in compagnia in quanto gioca brutti scherzi ai bevitori non esperti per la sua forma particolare.



Bowl: Bicchiere tipico della città di Berlino per bere (tramite la cannuccia) le Berliner Kindl Weiss, birre di frumento aromatizzate con sciroppo di asperula, che conferisce il colore verde alla bevanda, o con sciroppo di lampone che conferisce il colore rosso. Può essere miscelata inoltre con altri tipi di birra per attenuarne l'acidità.


  
Yarda: Bere un bicchiere di birra yard è una tradizione usata nei pub diventata poi quasi un gioco, infatti lo scopo è di bere l'intero glassfull (bicchiere pieno) senza fare pause per respirare, bevendolo il più velocemente possibile. Solitamente quando un bicchiere yard viene alzato è difficile riuscire a smettere di bere, per poterlo fare bisogna ruotare altrimenti si rischia di bagnarsi. 
La versione “ridotta” e più conosciuta dalle nostre parti è il bicchiere della birra Kwak. 



La Kwak prende il nome da Pawel Kwak, come riportato nella sua etichetta, un locandiere dell'800 di Dendermonde. Perché  mettere uno nome di un locandiere ad un birra? La storia è questa: nell'età napoleonica, una legge vietava ai cocchieri di lasciare incustodite le carrozze, soprattutto a quelli che si occupavano dei servizi postali. Il locandiere pensò bene allora di inventare un bicchiere per bere tranquillamente restando sulla carrozza. Lo speciale bicchiere inventato da Kwak  ha  una forma affusolata con una strozzatura che gli permetteva di essere agganciato e sganciato facilmente ad un apposito sostegno situato vicino alla seduta del cocchiere. Oggi la tradizione vuole che in molte brasserie e pub del Belgio, la famosa birra della famiglia Bosteels venga servita in questo particolare bicchiere, che in alto porta la firma del suo inventore, con un apposito sostegno in legno a ricordo della vecchie carrozze.



TeKu: Concludiamo con il bicchiere TeKu il “calice ufficiale per la degustazione della birra”, presentato a nel 2006 è frutto della collaborazione tra Teo Musso del birrificio Le Baladin e Kuaska, uno dei più esperti sommelier e giudice internazionale (da qui il nome TEo+KUaska)

...In Beer We Trust...




  

  

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