martedì 16 aprile 2013

Reinheitsgebot, ovvero l' Editto della Purezza


Una data molto importante nella storia della birra è il 23 aprile del 1516; fu allora infatti, che venne promulgata il Reinheitsgebot o “Editto della Purezza”, da parte di Guglielmo IV di Baviera:



“Con questa ordinanza, noi decretiamo e proclamiamo, secondo l’ autorità della nostra provincia, che d’ora in avanti nel Ducato di Bavaria, dalla campagna alle città e nei posti di mercato, sia applicata la seguente legge: dal giorno di San Michele (29 settembre) al giorno di san Giorgio (23 aprile) il prezzo per un Mass (misura che deriva da Masskrug, boccale da circa un litro in terracotta o ceramica, tipico del sud della germania) o un Kopf (testa) non deve superare un Pfenning (moneta tedesca) e dal giorno di San Giorgio al giorno di San Michele il prezzo per un Mass non deve superare i due Pfenning e quello per un Kopf i tre Heller (talleri). La violazione di questo decreto sarà punita cosi come sotto descritto. Chiunque può produrre birra oltre la Marzen (birra ad alto contenuto di malto, gradazione medio alta e di colore pieno), ma è vietato venderla per più di un Pfenning per Mass. Inoltre, noi specialmente desideriamo che da questo momento in poi e dovunque, niente deve essere usato od addizionato per produrre birra che non sia orzo, luppolo ed acqua […] ”.
                                              


Sono discordanti le voci sul perché dell’ editto, ce chi maliziosamente insinua che fu emanato per il desiderio di controllare il monopolio dell’ orzo da parte di Guglielmo IV, chi ancora per evitare adulterazioni, chi sostiene che il fu introdotto per prevenire la competizione sul prezzo del frumento e della segale tra birrai e panificatori, o chi ancora sostiene fosse un provvedimento temporaneo per impedire l’impiego del frumento che avrebbe dovuto patire un raccolto disastroso; sia come sia  l’“Editto della Purezza” ha prevalso in Germania per 476 anni, sino al 1992, anno dell’unificazione economica-commerciale europea, con la quale l’Europa costrinse la Germania ad adeguarsi alle normative comunitarie che imposero l ‘import di qualsiasi tipo di birra. 

Da ricordare che le Weizen, birre di grano, godettero di una specifica deroga alle restrizioni della legge.

Hai giorni nostri molte etichette di birra tedesca (e non solo tedesca) continuano a riportare la dicitura che richiama al  Reinheitsgebot, ma ciò non denota una migliore qualità o eccellenza del prodotto, semplicemente ci può dare qualche informazione in più sul prodotto che andiamo ad acquistare ed è un espediente commerciale per attirare il consumatore, anche se non dubito che per alcuni birrifici ciò richiami la tradizione. 






…In Beer We Trust…

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