giovedì 4 aprile 2013

...Breve introduzione agli Stili della Birra...



Oggi parliamo di Stili di birra, e mi sembra doveroso iniziare con il chiarire la posizione Italiana, già che come succede con il vino dove siamo tutti sommelier (anche se poi compriamo bottiglie da 1 euro perché é più economico), con la birra, grazie alla legislazione tutta Italiana si é fatta una confusione incredibile sull’argomento; la birra doppio malto non esiste, o meglio esiste solo per il legislatore Italiano, e poi vedremo perché, ma tanto é bastato perché si prendesse il brutto vizio di associare… la birra doppio malto con la birra forte, poi cé la birra bionda e la birra rossa… come dicono i miei amici al bar, (visto siam tutti bravi a insegnare ciò che non sappiamo). Ora, ritornando al legislatore Italiano, dovendo tassare la birra, si é deciso di applicare una accisa diversa a seconda dei gradi Plato che presenta una determinata birra. I gradi Plato altro non sono che la misura della quantità di zuccheri presenti nel mosto, e così il legislatore, partendo da ciò ha classificato la birra secondo il seguente schema: 




Non importa il tipo di fermentazione,  gli ingredienti usati o il grado alcolico, visto che non necessariamente un grado Plato alto significa un grado di alcol alto, ma solo la quanti tà di zuccheri. Ora é obbligatorio per legge apportare la scritta corrispondente sulla bottiglia, ma questo se di per se non vuol dire nulla nemmeno in Italia, figuriamoci all’estero. Ho visto pure birre Triplo malto…. 



…Che se almeno Doppio Malto per la legge Italiana vuol dire qualcosa, questo nemmeno quello vuol dire, e come ho potuto constatere in altri siti, altri bevitori che non hanno familiarità con la linga ne tantomeno con la legislazione Italiana credono sia una birra stile Belgian Tripel, questo si reale e ricercato! 

Ok, ritorniamo a noi, se le legislazione Italiana prevede solo 5 stili vi lascio contemplare una divertente “Tavola periodica degli Stili della Birra”, non é aggiornata con gli ultimi stili che sono usciti o che sono in processo di definizione ma rende molto bene l’idea.



Ora per poter meglio capirla:
ABV (Alcohol By Volume):  indica il grado alcolico della birra.

IBU (International Bitterness Unit): indica il minore o maggiore sapore amaro del luppolo.

SRM (Standard Reference Method): scala che indica il colore della birra.



OG (Original Gravity) FG (Final Gravity): sono le quantità di zuccheri fermentabili presenti nel mosto prima e dopo la fermentazione.

Generalmente si riconoscono 2 grandi famiglie quando si parla di Birra; la famiglia delle Ale e la famiglia delle Lager, esse differiscono tra loro per il tipo di fermentazione. Mentre le birre della famiglia Ale, o anche chiamate ad alta fermentazione, usano il lievito del ceppo Saccharomyces Cerevisiae, che le fa fermentare tra i 12° e i 20°, le birre Lager, o a bassa fermentazione, usano il lievito del ceppo Saccharomyces Carlsbergensis, che predilige temperature piu basse tra gli 8° e 12°; Lager infatti deriva dal tedesco lagern che significa “immagazianre”, “conservare”, dall’usanza dei monaci tedeschi di lasciar riposare le botti di birra in caverne molto fredde dove maturavano lentamente. 

Ora ci sono alcuni autori che ritengono che accanto a queste due grandi famiglie ci sia spazio per un’altra famiglia che invece altri autori fanno rientrare nella famiglia delle Ale e sono le Lambic, che é uno stile di produrre birra molto particolare. Nelle birre stile Lambic la fermentazione é spontanea, il mosto di birra viene infatti esposto ai lieviti selvatici (i lievito é un fungo unicellulare naturalmente presente nell’atmosfera) e ai batteri autoctoni della valle della Senne, una regione a sud-ovest di Bruxelles in Belgio. Questo inusuale processo di fermentazione conferisce alle birre un sapore secco, vinoso e sidroso, con un retrogusto acidulo. Per renderne più gradevole il sapore può essere addizionato al mosto frutta, se aggiungiamo le ciliege tipiche della zona avremmo una Kriek (dal nome delle ciliegie), aggiungendo lamponi una Framboise e cosi si può con tutta la frutta, mentre se aggiungiamo zucchero per aumentare la fermentazione e renderla più dolce otteniamo una birra stile Faro. Miscelando una Lambic Invecchiata con una più giovane, otteniamo una birra stile Geuze.



Dentro a queste tre “grandi familie”, si hanno al loro interno varie categorie con stili e sotto-stili, così per fare un esempio conosciuto La Rossa della Moretti, non é nè una birra rossa, se non per il colore dell’etichetta , ne una doppio malto, che serve solo per l’accisa, bensi é una Lager per il tipo di fermentazione, della famiglia delle Bock e più in particolare per le sue caratteristiche (ABV, IBU, SRM) una Dopplebock.  



Anche qua ci sono differenze a seconda di quale corrente di pensiero si sceglie, nel senso che mentre gli stili più vecchi e conosciuti sono ben definiti, come Stout, IPA, Pils, Brown ale e così via… per i nuovi si fà abbastanza fatica o comunque occupa un lasso di tempo affinche vengano riconosciuti e descritti, come Brown IPA, Honey beer per citarne alcuni casi.  Per una conoscenza le fonti più affidabili sono bjcp.com, ratebeer.com e beeradvocate.com.


…In Beer We Trust…  


     

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