domenica 14 aprile 2013

Stili di Birra e Concorsi


…Oggi mi va’ di essere un po’ polemico… ci sono cose che non riesco a capire… Ieri ero a bermi una meritata birra nel birrificio il Birrone, e noto che dietro la cassa hanno in bella vista i premi  vinti nel concorso “Birra dell’Anno Unionbirrai 2013”, a parte gli ovvi complimenti che mi sembrano comunque meritati viste le loro birre (ne parlerò più avanti), sono stato incuriosito da questo concorso e volendo capirne di più sono andato sulla pagina web dell’associazione UnionBirrai. Da li inizia l’argomento e la discussione di questo post:
Premetto che io di birrifici e birre artigianali so ben poco, essendo la mia formazione, di amante della birra, di origine messicana e americana visto é la dove ho studiato… ma comunque tornando a noi, il concorso tenutosi il 23 febbraio 2013 presso RiminiFiera,  vedeva la presenza di 104 birrifici, e quasi 500 birre iscritte, che competevano in 24 categorie di birra. Ora io da noob che sono mi aspettavo che le 24 categorie fossero in rappresentanza degli stili di birra riconosciuti da una qualche fonte autorevole come BeerJudge, Ratebeer, BeerAdvocate o affini… ma guardando meglio scopro che le categorie hanno nomi a me sconosciuti e sebbene a grandi linee capisco dove voglion arrivare, faccio davvero fatica a capire cosa vogliono dire… mi spiego meglio;
Sono stato in vari concorsi e fiere della birra e quando era il tempo di giudicare i vari birrifici e le loro creazioni, le birre venivano divise secondo le linee dettate mettiamo da Beerjudge (http://www.bjcp.org/2008styles/catdex.php) per cui se volevi, facciamo un esempio, competere con la tua birra Munich Dunkel sapevi, che se volevi partecipare in quella categoria la tua birra doveva avere i seguenti dettami

Vital Statistics: OG: 1.048 – 1.056   
IBUs: 18 – 28 FG: 1.010 – 1.016   
SRM: 14 – 28 ABV: 4.5 – 5.6%  
    
Dove IBU è il grado amaro, SRM il colore, ABV il grado di alcol e accanto a ciò nella produzione bisogna usare determinate materie prime per poter considerare la tua birra una Munich Dunkel. Se la tua birra non rispetta questi parametri non può entrare in questa categoria a competere, quindi o rientra in un’altra categoria di stile come Schwarzbier o Dark American Lager che sono similari ma diversi (tralascio qui perché sono simili ma diversi), o semplicemente la tua birra non partecipa al concorso. Questo perché è una competizione, ci sono delle regole, o si rispettano o si rispettano, le linee del concorso sono chiare, pubbliche e ben definite.
Ora osservando le categorie Italiane mi ritrovo categorie come: Scure, alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana…. Che???.... che stile di birra è? Alto grado alcolico… chi lo stabilisce? 7 gradi è alto o basso allora? Deve essere scura… secondo quale parametro…  e poi alta e bassa fermentazione…  e perché non quelle a fermentazione spontanea? Cosi le prendiam dentro tutte le famiglie delle birre!! Mi sembra un po’ un’accozzaglia per poter far cosi partecipare un po’ tutti, e poter far cosi entrare la tua birra in più categorie…  .
Altra cosa che mi chiedo inoltre a questo punto é come abbiano fatto i giudici a giudicarle… sulla base di cosa?? Perché se mentre magari capisco che un giudice Italiano, magari più abituato a questa classificazione riesca a capire, un giudice Internazionale su cosa si basa? Sul suo gusto del tipo si è buona, no, non mi piace??  Come fa a giudicare qualcosa che non conosce e che non ha delle regole ben definite?
Ok, se esistono delle specifiche in più per le categorie e qualcuno le conosce me le faccia sapere che così sarei felice di conoscere qualcosa di nuovo!
 Sia chiaro, non sono contro il concorso, ne contro i birrifici italiani, ne contro i giudici, anzi, ci fossero più concorsi per poter divulgare la cultura della birra! Solo mi chiedo perché non lo si fa ad un livello più elevato usando un classificazione appropriata e riconosciuta a livello mondiale, visto i nostri birrifici, che sto scoprendo un po’ alla volta, non hanno nulla di invidiare a nessuno e anzi, ho provato birre davvero molto buone e ben fatte!! Come questa Scubi, medaglia d’oro nella categoria … va bhe… comunque è davvero buona, ve lo assicuro ¡!



…In Beer We Trust…


2 commenti:

  1. Ciao Matteo, ti ho conosciuto su google + è ti ho inserito a mia volta tra le mie cerchie perché il tema della cultura della birra non lo conoscevo, ma da oggi lo voglio approfondire e, nei limiti del possibile, divulgare: dove c'è cultura non c'è consumo imbecille! non posso vedere questi ragazzini a spasso con due- tre bottiglie di birra in mano, la sera, nei pressi dei locali della mia città! E non ti dico le bottiglie rotte di birra che trovo nell'asilo in cui lavoro, la mattina del lunedì! (infatti la scuola in cui sono maestra è nel quartiere Venezia di Livorno, con un'altissima densità di locali per giovani)! Anzi, mi piacerebbe che, quando puoi, tu intervenissi nel nostro blog per consigliarci qualche abbinamento con le ricette che presentiamo. A presto, dunque, spero!
    Cecilia

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  2. Ciao, si volentieri, infatti stavo preparando un articolo sugli abbinamenti tra cibo e birre. Per cui appena trovo una forma comprensibile per scriverlo lo pubblico e con piacere andro nel blog a consigliare qualche abbinamento alle ricette! É un tema troppo sottostimato, se si pensa che pure Ferran Adrià (che piaccia o meno resta comunque uno degli chef più famosi al mondo) ha creato una birra e nel suo ristorante El bulli ha una carta delle birre da abbinare coi suoi piatti... cé ne sarebbe da scrivere...

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